16 gennaio 2014

A GIRL CALLED JACK

Da Repubblica di oggi spunta Jack, venticinquenne inglese, madre di un bambino ed attivista per Oxfam and Child Poverty Group. Da, possiamo immaginare, un budget limitato ecco spuntare un blog, molto animato e discusso al momento, su come cucinare simpatiche ricette da pochi pences.

Il blog dal nome "A girl called Jack" si snoda su diversi argomenti dal politico al culturale, dal sociale alle campagne africane, e infine le ricette, per cui riceve tanti commenti riconoscenti  da madri, padri e single dalle ridotte possibilità d'acquisto (si sa, sempre più numerosi). Ha vinto dei premi, la ragazza, uno dei quali è il Fortnum and Mason award, e pubblicato un libro di ricette.
Il tutto è scritto in inglese ma può essere una buona e succulenta scusa per impararlo sempre meglio.
Bon apetit.

Per approfondire

Facebook di Jack
Il libro

Ecco una ricetta

‘Mince pie’ crumble, 6 porzioni!
da servire con gelato al cioccolato

100g di farina
100g di fiocchi d'avena
100g di burro
100g di zucchero
400g di mele
200g di frutta mista e scorze
mandarini
2 cucchiai da te di cannella

Tagliate le mele e mettetele in una pentola con le bucce e i mandarini (sbucciati e a spicchi). Copritele con acqua e portate ad ebollizione, poi diminuite il fuoco e  lasciate cuocere per 15 minuti.
Mentre la frutta bolle, preparate il topping per il dolce. Unite la farina i fiocchi d'avena e lo zucchero in una terrina, ammorbidite il burro per 30 secondi ed unite l'impasto appena preparato.
Con un cucchiaio forato trasferite la frutta nella tortiera schiacciando delicatamente in modo che si distribuisca uniformemente. Unite un pò di acqua di cottura fino a riempire metà del recipiente di cottura per non guastare il topping. Aggiungete la cannella in cima.
Infine aggiungete il topping crumble partendo dal bordo, cuocete in forno a 180° c per 20 minuti.

In inglese








08 gennaio 2014

MAKACOS ANDINOS

Sabato 4 gennaio, al primo evento musicale organizzato dall'Associazione Culturale Makacos, partecipazione massiccia, musica vibrante, emozioni tante. I Makacos hanno cantato in spagnolo e ballato sulle note coinvolgenti della musica tradizionale andina con i dieci componenti dei T.E.M.A. (Taller Experimental de Musica Andina), che hanno catalizzato l'attenzione della Val Pesarina con la loro energia pervasiva e i loro modi fraterni. Suoni inauditi per la vecchia latteria di Dasaia, gentilmente concessaci dall'Associazione locale "Amici di Osais", melodie antiche e strumenti esotici ringiovaniscono la vetusta sala. Il pubblico freme, i T.E.M.A. attaccano, mani e piedi non resistono al ritmo travolgente. A metà concerto una sorpresa: Gabriele al didjeridoo, strumento a fiato degli aborigeni australiani, si fa accompagnare dalle improvvisazioni sui ritmi sudamericani del charango, strumento tradizionale boliviano a corda, e dei sikus, i tipici flauti andini. Il suono profondo e gutturale del didjeridoo colpisce allo stomaco anche i meno attenti, e diventa ponte sonoro tra la cultura aborigena, quella india sudamericana e la Carnia, in un gemellaggio ideale tra le periferie del mondo. Le emozioni della serata si distendono infine nel piatto di lenticchie bene auguranti condiviso tra pubblico e musicisti, ad auspicio di altri e nuovi armoniosi incontri. La musica, l'affluenza oltre le aspettative, la simpatia e la cordialità degli amici sudamericani, hanno contribuito a regalarci un inizio col botto, ed un rincuorante, stimolante avvio per tutte le attività che abbiamo in mente di proporre.

Grazie ai T.E.M.A., a Giorgio IL Fonico, agli "Amici di Osais", a Renzo detto çuç

Avanti tutta! ciuuf ciuuf

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